Missione in Amazzonia

È passato ormai un anno da quando è stata aperta la nuova missione in Amazzonia con la partenza di due don Gabriele, Burani che era già in Brasile, Carlotti che dopo aver servito per anni la nostra comunità è ripartito per la missione. In quest’anno tanto strano per noi e per loro, hanno fatto tanta strada, la missione è iniziata. Vi invito ad andare sul sito alla pagina sulla missione in Amazzonia, potete trovare un po’ il cammino fatto e tante lettere scritte di prima mano.

Siamo all’inizio del mese di ottobre (mese missionario). Durante il sinodo abbiamo parlato, tra le tante cose anche di una proposta che ci viene dal nostro don Gabriele e che desideriamo accogliere, con un’attenzione però: un progetto non è fine a sé stesso o per aiutare gli altri, ma serve per cambiare il cuore e lo stile di vita nostro qua a casa.

Don Gabriele avrà il compito particolare di svolgere il suo servizio nelle comunità lungo i fiumi: 7 sul rio Solimões e 35 sui 258 km del rio Içá, fino alla frontiera con la Colombia. Si parte von la barca in tre o quattro persone e si sta fuori 10-15 giorni visitando e annunciando il Vangelo, ma anche aiutando la  crescita della comunità. Si pensa di dividere il fiume in piccoli gruppi di 4- 5 comunità dove rimanere una decina di giorni, più il viaggio di andata e ritorno. Tenete presente che per arrivare al confine ci vorranno circa 2 giorni senza fermarsi, ma questo solo per le comunità più lontane.
Il costo più alto per la Missione è il  carburante della barca. Poi bisognerà pensare a un compenso per chi accompagna, non i giovani, ma chi ha famiglia, perché se sono in giro per la missione non possono lavorare o pescare ma ugualmente devono mantenere la famiglia. Poi c’è il materiale didattico per la catechesi, l’alimentazione per quelli che vanno e scoprendo famiglie bisognose la condivisione di alimenti basici.
Più che grandi raccolte ogni tanto, forse è meglio un impegno mensile piccolo e  continuativo, con la possibilità a tutti di partecipare; come avviene in missione, il dizimo, ognuno dà secondo le possibilità.
Cercheremo poi di tenere i contatti attraverso le lettere che arriveranno e chissà, sognando un poco, che qualche giovane in futuro possa anche scegliere di donare uno o due anni alla Missione.