Avvento
Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica. Nella comprensione più popolare è il tempo che ci prepara al Natale, ma se fosse solo questo sarebbe uno sguardo al passato con il rischio di far diventare il tutto qualcosa di scontato e già celebrato. Nella sua comprensione vitale, per il cristiano, attraverso questo ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi, coltiva l’atteso con il Signore che viene. Ecco perché il Vangelo di questa prima domenica non ci introduce tanto a temi da presepe, ma ai giorni ultimi, al compimento di tutto, all’incontro con lo sposo atteso.
Oltre a quanto sopra detto, l’Avvento è anche l’inizio di un nuovo anno liturgico e comprende le quattro domeniche d’Avvento che precedono il Natale di cui quest’anno, la seconda, cadendo in contemporanea con l’Immacolata, sarà con essa sostituita.
L’origine del periodo d’Avvento non risale alle prime comunità, viene individuata tra il IV ed il VI secolo, si riscontra in Gallia ed in Spagna come periodo di preparazione alla festa del Natale. Nel suo nascere assume un parallelo con la Quaresima. Solo a partire dal VII, si inizierà però a parlare effettivamente di tempo di Avvento nelle quattro settimane con riferimento al Natale. Tale periodo verrà chiamato tempus adventūs Domini.
L’Avvento è caratterizzato da un duplice itinerario, domenicale e feriale. Le letture del vangelo dell’Avvento domenicale si riferiscono: alla venuta del Signore alla fine dei tempi, a Giovanni Battista, agli antefatti che precedono la nascita di Cristo; le letture dell’Antico Testamento sono profezie sul Messia; le letture dell’Apostolo, contengono esortazioni e annunci in armonia con il tempo di Avvento.
Per i giorni feriali si ha una duplice serie di letture: una all’inizio dell’Avvento fino al 16 dicembre che legge il libro di Isaia secondo l’ordine del libro stesso, l’altra dal 17 al 24 dicembre dove iniziano le letture sul vangelo che riguardano Giovanni Battista e nell’ultima settimana brani del vangelo di Matteo e di Luca nei loro antefatti alla nascita di Gesù.
I nomi tradizionali delle domeniche di Avvento derivano dall’antifona d’ingresso dal salmo 24/25, 79/80 e 84/85 e nella quarta dal libro di Isaia. Prima domenica di Avvento: Ad te levavi. Seconda domenica di Avvento: Populus Sion. Terza domenica di Avvento: Gaudete. Quarta domenica di Avvento: Rorate.
Una curiosità. L’Avvento ambrosiano tipico della diocesi di Milano e alcune zone limitrofe, è molto diverso dall’Avvento nel rito romano, quello nostro. Nel rito ambrosiano l’Avvento dura sei settimane e non quattro, inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre).
Un segno che accompagna questo periodo dell’anno è la Corona d’Avvento. Nel XVI sec. divenne il simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani. Questa particolare corona è costituita da un grande anello fatto di fronde d’abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l’alloro), sospeso al soffitto con quattro nastri rossi che decorano la corona, oppure collocata su un tavolo. Attorno alla corona sono fissate quattro candele, poste ad uguale distanza tra di loro. Le quattro candele rappresentano le quattro domeniche d’Avvento e permettono al cristiano di riflettere nell’oscurità causata dal peccato che acceca l’uomo e lo allontana da Dio. L’accensione successiva delle candele, inoltre, indica il progressivo avvicinarsi al Natale di Gesù.