Ragazzi in crisi e adulti in difficoltà
È sempre colpa di qualcun altro, c’è sempre un nuovo responsabile al quale attribuire la colpa del perché i nostri ragazzi ci sembra stiano tanto male e siano diversi da come li vorremmo. Oggi la colpa è della Dad e del lockdown, poco fa lo era di internet e dei cellulari, così potremmo ripercorrere i tempi abitati da problemi simili ma colpevoli diversi. Siamo così impegnati a cercare responsabili che non ci viene neanche il dubbio che quello che sta succedendo dipenda innanzitutto da noi. Non sono alla ricerca di colpevoli, mi interessa la felicità delle giovani generazioni, per questo occorre incontrarci come adulti per comprendere meglio, per sfatare i tanti luoghi comuni sugli adolescenti.
Non chiedendogli come è andata a scuola, ma su Internet o in chat con gli amici; non facciamo finta che non siano tristi, o annoiati, ma cerchiamo di capire che cosa li fa soffrire. Non si fanno del male per colpa delle “challenge” su internet. Se troviamo queste scuse, non capiremo mai il senso della loro ricerca. Serve una nuova cultura non solo a casa: dei ragazzi, con la loro fragilità, deve farsi carico la scuola e anche noi come comunità cristiana.
Le famiglie si sono trasformate da istruttive a sponsor dei figli. Così alle prime delusioni il crollo è inevitabile e fa scattare negli adulti un cambio di registro educativo: dal sostegno indiscriminato alla punizione vecchia maniera che i ragazzi non riescono a comprendere. La reazione è immediata. I ragazzi non si fidano più degli adulti, si chiudono, mostrano aggressività verso se stessi e verso gli altri. Come reagire? Diamo ai nostri ragazzi esempi di incontro e di tolleranza, partendo dai nostri limiti. Ma allo stesso tempo, come educatori, adeguiamo le nostre conoscenze e diamo più forza alle reti di collaborazione tra adulti.
Da qui l’invito a partecipare ai due incontro proposti dall’oratorio di Castelnovo GIOVEDI 5 e GIOVEDI 12 alle 21 – “CHI è l’oratorio? Incontri di formazione e riflessione per stare accanto ai ragazzi”